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Psicoterapia breve per i disturbi emozionali nei bambini

Aggiornamento: 25 mar 2021

I disturbi emozionali sono tra i problemi più comuni presentati dai bambini nel corso della loro infanzia. I bambini che ne soffrono mostrano ansietà, paura, inibizione, timidezza, scarsa autostima o tristezza depressiva, senza che tali sintomi assumano caratteristiche di numerosità e gravità tali da rientrate in una categoria specifica dei disturbi d’ansia o dell’umore. La caratteristica che accomuna questi disturbi è un ipercontrollo emotivo da parte del bambino, e per questo motivo vengono definiti anche “disturbi internalizzanti”. In altre parole i bambini che ne soffrono risultano “trattenuti” per quanto riguarda l’espressione emotiva e talvolta questi aspetti prendono la forma di lamentele somatiche, ritiro o eccessiva dipendenza dagli adulti di riferimento.


I disturbi emozionali costituiscono da sempre una delle situazioni in cui la psicoterapia è maggiormente indicata.


I primi studi condotti per indagare l’efficacia delle psicoterapie prendevano in esame solo i risultati a breve termine. Tuttavia, così facendo, le modificazioni evidenti immediatamente dopo il trattamento non necessariamente potevano essere collegate a fattori terapeutici, ma potevano invece essere del tutto transitorie e legate all’andamento episodico del disturbo o a modificazioni spontanee della sintomatologia.

Per questa ragione, successivamente, sono stati compiuti studi che hanno investigato anche gli effetti a lungo termine della psicoterapia. Tali studi, condotti con l’obiettivo di valutare tramite successivi follow-up i diversi cambiamenti lineari per condizioni rispettivamente di trattamento e di controllo, hanno portato alla luce la presenza dei cosiddetti “effetti ritardati” della psicoterapia. Tali effetti, chiamati sleeper effects, sarebbero assolutamente specifici dei trattamenti psicoterapici rispetto ai trattamenti farmacologici.

Analizzando le possibili spiegazioni di tali effetti è stato proposto che essi possono essere collegati al tipo di approccio terapeutico (i trattamenti basati sull’insight come le terapie psicodinamiche avrebbero maggiori sleeper effects rispetto ai trattamenti cognitivo-comportamentali), alla caratteristica focale della psicoterapia, e anche alla struttura di personalità precedente l’inizio del trattamento.


In conclusione, un numero consistente di studi supportano la tesi che nella psicoterapia del bambino con disturbi emozionali i risultati sono migliori nei trattamenti brevi, nei quali vengono affrontati in modo focale i problemi specifici dei singoli disturbi. Questa evidenza porta a mettere in discussione il frequente equivoco che porta ad associare la psicoterapia psicodinamica ad un trattamento necessariamente costoso e a lungo termine.

Nella psicoterapia del bambino, infatti, alcuni autori parlano di “effetto dose”, concludendo che i bambini che ricevono trattamenti più lunghi non necessariamente ottengono risultati migliori in termini di benessere mentale rispetto a coloro che ricevono trattamenti più brevi. Questo aspetto della durata della psicoterapia assume importanza, considerando che nella pratica clinica, a causa di diversi fattori legati al terapeuta o al paziente o alla sua famiglia, spesso le terapie dinamiche hanno in realtà una durata limitata nel tempo.


Se consideriamo i disturbi emozionali di bassa gravità, gli studi ci dicono che il miglioramento è più significativo quando i bambini sono di età inferiore agli 11 anni, quando vi è una serie circoscritta di sintomi di natura emozionale e quando viene contemporaneamente effettuato un trattamento con i genitori.

Questo porta a concludere che nei disturbi emozionali non vi è un più ampio miglioramento in caso di maggiore durata o intensità di trattamento e quindi che i trattamenti psicodinamici brevi mirati a una serie circoscritta di sintomi hanno un buon rapporto costi/benefici.



Bibliografia: Muratori, F., Picchi, L., Bruni, G., Patarnello, M. G., Palacio Espasa, F. (2008). Manuale di psicoterapia breve per i disturbi emozionali nei bambini. Giovanni Fioriti Editore.

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